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Serdiana: Virtual Tour alla Chiesa di Santa Maria di Sibiola

Serdiana: Virtual Tour alla Chiesetta di Santa Maria di Sibiola

Tra i capolavori di arte romanica edificati in Sardegna ad opera dei Monaci Vittorini di Marsiglia c’è la Chiesa di Sibiola, a Serdiana, intitolata a Santa Maria, edificata tra la fine dell’XI secolo e i primi anni del XII secolo.

Il viaggio di ParteollaClick alla scoperta virtuale del nostro territorio riprende proprio da qui, nell’antica Chiesa di Santa Maria di Sbiola che sorge in una leggera altura circondata da oliveti e vigneti.

In epoca medioevale la ”villa” di Sibiola, registrata dal 1215 alla fine del XVI secolo, apparteneva alla curatoria di Dolia e faceva parte del giudicato di Cagliari.

La più antica attestazione del titolo della chiesa compare nell’ultimo inventario, risalente al 1338, riguardante i beni posseduti in Sardegna dai Vittorini di Marsiglia.

L’edificio è a pianta binavata, con due absidi perfettamente orientate a est e diseguali,ognuna con la propria abside semicircolare e il proprio ingresso, divise da ampie arcate poggianti su pilastri cruciformi.

Il prospetto è incorniciato da due paraste ai lati e da una serie d’archetti pensili.

Nella parte superiore della facciata, sulla quale si aprono una monofora e una bifora che danno luce alle navate, vi sono delle listature trachitiche delimitate da una serie di coppelle circolari un tempo rivestite da ceramica policroma e da un rosone a disegno geometrico floreale.

Caratteristica la scala in muratura, per l’accesso al tetto, incorporata sul lato sinistro della Chiesa e retta da mensoloni, che ricordano la struttura nuragica . Presumibilmente, poiché in un recente intervento di restauro, si è trovato un bacile in arenaria con canaletta di scolo (altare sacrificale ?) e altri reperti litici databili al periodo nuragico, l’edificio è sorto sulle basi di un altro tempio come “luogo alto”.

Per quanto riguarda l’arredo, nella navata maggiore è presente un unico altare sovrastato da un crocifisso ligneo, mentre nell’abside minore, in una nicchia, sta la piccola statua di Sant’Anna con Maria bambina,  rinvenuta nelle campagne circostanti.

La chiesa in passato era impreziosita da un’opera pittorica, una pala d’altare degli inizi del XVI secolo intitolato “Il giudizio universale” (nel Virtual Tour di ParteollaClick è presente  l’originale, esposto in occasione della Festa di Santa Maria di Sibiola,  e individuabile nella parete sulla sinistra  dell’altare), la cui originale collocazione doveva essere in alto dietro l’altare.

Le due tavole superstiti dell’originario retablo di Santa Maria di Sibiola sono state eseguite da un maestro locale, il Maestro di Olzai, anonimo pittore Sardo, da molti identificato in Antonio Cavaro o in Lorenzo Cavaro.

La tavola di sinistra rappresenta “Il Giudizio”, impostato su tre livelli che indicano lo stato delle anime, quindi in basso è l’inferno, al centro San Michele che pesa le anime e la Madonna, e sopra il Paradiso. Nella parte superiore vi è l “Annunciazione” dove l’Arcangelo Gabriele ha appena cominciato il suo colloquio con la Vergine.

La tavola di destra è ugualmente bipartita, in basso sono raffigurati San Matteo con l’angelo e Sant’Antonio Abate riconoscibile perché porta un bastone, una campana e un libro. Nella parte superiore di questa tavola è raffigurata l’Adorazione dei Magi che ricalca la stessa ingenuità dell’Annunciazione.

Le immagini del retablo si presentano così semplici perché il loro principale scopo era quello di educare i fedeli alla religione cattolica e alla vita dei santi. La pala d’altare rimase nella Chiesetta fino al 1894 ma a causa dell’incuria che già ne aveva danneggiato alcune parti venne prima portata nella casa comunale, poi sottoposta a diversi interventi di restauro e infine trasferita alla Pinacoteca Nazionale di Cagliari, dove tuttora è custodita.

Dal punto di vista religioso il 7, l’8 e il 9 Settembre si svolgono i Festeggiamenti in onore di Santa Maria di Sibiola nell’omonima Chiesa, e nonostante non si tratti della festa patronale, è da sempre la festa più sentita dalla popolazione Serdianese.

Bibliografia
Roberto Coroneo. Architettura Romanica dalla metà del Mille al primo ‘300. Nuoro, Ilisso, 1993. ISBN 88-85098-24-X

 

Virtual Tour Salvatorangelo Piredda

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Salvatorangelo Piredda

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