Situato a circa 20 Km da Cagliari, con una superficie di quasi 13 km² ed una popolazione di poco più di 1800 abitanti, il paese di Soleminis sorge in una zona collinare del Campidano al confine con i rilievi montuosi del Serpeddì. Sull’origine del nome sono state avanzate diverse ipotesi: ad esempio, secondo alcuni il nome deriverebbe dalla divinità “Sol” (cioè il Sole) e da “eminens” (luogo elevato) forse ad indicare un sito in cui si venerava quella divinità. Ad ogni modo il nome Soleminis appare per la prima volta nell’ XI secolo quando il paese faceva parte della curatoria del Parteolla nel giudicato di Cagliari. Il centro storico di paese custodisce ancora antiche costruzioni realizzate con i tradizionali mattoni di fango, tra le quali spicca la casa “Corda Spada”, ora trasformata in centro culturale. L’economia di Soleminis è prevalentemente agropastorale, sebbene altre attività produttive rappresentino un’importante risorsa per la popolazione, come l’allevamento avicolo, la produzione di pane e miele e la raccolta di erbe aromatiche. Il 17 gennaio si festeggia Sant’Antonio Abate, con la distribuzione delle arance benedette, dei mandarini e del pane e vino riscaldati; il 2 febbraio si tiene la festa della Candelora, in memoria della presentazione di Gesù al tempio; l’ultima settimana di maggio cade la festa di Sant’Isidoro, protettore degli agricoltori. La festa più importante è però quella in onore dei patroni San Giacomo e Sant’Anna, che cade tra il 25 e il 26 luglio. (Federico Aru)